Editore, libraio e tipografo cremonese attivo a Roma e Venezia. A Roma rilevò la bottega di Francesco Ziletti. Insieme allo stesso Ziletti cercò di accordarsi con la Stamperia del Popolo Romano per la vendita dei libri editi dalla Stamperia, ma il contratto non ebbe seguito. Costituita la Compagnia dei Librai, di cui faceva parte anche Ferrari, la Stamperia del Popolo Romano le affidò la vendita e la stampa delle proprie edizioni. Dopo lo scioglimento della Compagnia, Ferrari e Girolamo Franzini fondarono a Venezia la Magna Societas. Accordatosi di nuovo con la Stamperia del Popolo Romano, Ferrari la gestì fino al 1598. Come editore a Venezia si servì delle tipografie di Pietro Deuchino e di Giacomo Simbeni. Ebbe diversi guai giudiziari: fu citato in giudizio da Bartolomeo Grassi per frode e querelato dalla Curia per irregolarità di gestione e inadempienze contrattuali. Dalla moglie Cecilia ebbe due figli, Pompeo e Clelia. M. dopo il 1606.
Nationality: Italian
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Dates of Activity1571-1598
Sign, Mark, Device etc.Incudine sormontata da stella cometa con otto piccole stelle tra le punte. In cornice figurata – Printer's Device (1571 - 1581) [ICCU/Edit16:CNCM245]Record V210 Dimensioni: 5,5 x 6,7. -- Motto: Inter omnes duratura clarior.
Sign, Mark, Device etc.Incudine sormontata da stella cometa con otto piccole stelle tra le punte. In cornice figurata – Printer's Device (1582 - 1584) [ICCU/Edit16:CNCM1156]Record U175 Dimensioni: 5,8 x 6,5. -- Motto: Inter omnes duratura clarior.
Online ResourceICCU Display the original Edit16 printer's record