Owners of Incunabula

owners/00030222

Sanguinetti, Calmo

Possessore Id00030222
TipologiaPersona
GenereMaschile
Estremi biografici1765-1777
Altre informazioniFloruit. From Fabrizio Quaglia [May 2021]: Le fonti ci consegnano almeno tre se non quattro Calmo Sanguinetti settecenteschi originari di Modena, senza considerare quello che dalla metà sino almeno alla fine del Seicento insieme ai fratelli vi tenne il banco, fu ricco mercante nel ramo manufatturiero gestendo forse anche la sinagoga di famiglia (FEDERICA FRANCESCONI, ‘Invisible Enlighteners. The Jewish Merchants of Modena, from the Renaissance to the Emancipation’, Philadelphia, University of Pennsylvania Press, pp. 141, 143, 145, 207) e vendette tessuti, anche di pregio, al cardinale poi duca Rinaldo d’Este (1655-1737) e al locale teatro Fontanelli (cfr. SONIA CAVICCHIOLI, ‘“L’Aquila e ’l Pardo”. Rinaldo I e il mecenatismo di casa d’Este nel Seicento’, Modena, Franco Cosimo Panini Editore, 2015, p. 95). Solo uno di loro, che visse in un periodo intermedio nella capitale estense, risulta presente anche a Reggio Emilia: parliamo di un commerciante in seta che per la sua attività, ereditata dal padre Bondì (detto pure Angelo), ebbe rapporti con il territorio modenese (come a Zocca, in particolare a Spilamberto possedeva filatoi a cui faceva arrivare dal Bolognese parte dei bozzoli necessari alla lavorazione) e per l’appunto con Reggio (cfr. LUIGI PUCCI, ‘“Il capitale di traffico”: aspetti e problemi dell’economia modenese del Settecento’, in ‘Lo Stato di Modena. Una capitale, una dinastia, una civiltà nella storia d’Europa. Atti del convegno, Modena, 25-28 marzo 1998’; a cura di Angelo Spaggiari e Giuseppe Trenti, II, Roma, Ministero per i beni e le attività culturali, Direzione generale per gli archivi, 2001, p. 963; e ODOARDO ROMBALDI, ‘Zocca e l’alta Valle del Panaro tra Modena e Bologna nei rapporti economici’, in ‘L’Alta Valle del Panaro, Atti e memorie del Convegno tenuto a Zocca il 6-7 settembre 1980’, I, Modena, Aedes muratoriana, 1981, pp. 156-158). La professione feneratizia di ‘Calmo Sanguinetti de’ Bondi’ è testimoniata da un atto notarile stampato a Modena nel 1746, cfr. CARMELO ELIO TAVILLA, ‘Riforme e giustizia nel Settecento estense. Il Supremo consiglio di giustizia (1761-1796)’, Milano, Giuffrè, 2000, p. 263. Sposato con Armellina, il figlio Moise convolò il 23-12-1767 a nozze ad Ancona con Susanna, figlia di Yosef Morpurgo (ASHER SALAH, ‘La République des Lettres. Rabbins, écrivains et médecins juifs en Italie au XVIIIe siècle’, Leiden; Boston, Brill, 2007, p. 583, n. 885); sono giunti a noi sia il contratto matrimoniale redatto in ebraico due anni prima e tradotto in italiano dal rabbino Sabato Isach Fiano (1706-1770), oggi nell’Archivio di Stato anconetano (WERTHER ANGELINI, ‘Momenti dell’attività e dell’incidenza ebraica tra Cinquecento e Settecento nelle piazze di Ancona, Senigallia, Pesaro, in Cultura e società nel Settecento. 2. La vita economica nelle Marche. Atti dell’XI Convegno del Centro di studi avellaniti’, Fonte Avellana, Centro di studi avellaniti, 1988, pp. 47-50), sia il foglio della ‘ketubbah’ che ne rappresenta l’artistica versione ebraica (conservata a Gerusalemme presso la Biblioteca Nazionale di Israele, Ms. Heb. 901.251=1; dove è chiamato alla maniera ebraica Qalonymos Sanguineṭi). Su questa unione lo stesso Fiano compose in italiano le ottave intitolate ‘Nelle Felicissime Nozze de Sig. Moise Sanguinetti e Susanna Morpurgo’; sono 26 pagine in cui Calmo, segnalato soltanto a Modena, compare alla strofa 33 e Armellina alla 35 (alla Nazionale di Israele, ms. Fr. 310). La strategia economica che stava dietro a questo matrimonio ebraico, come ad altri, giacché sanciva un’alleanza fra due ditte mercantili, è approfondita da VIVIANA BONAZZOLI, ‘Sulla struttura familiare delle aziende ebraiche nella Ancona del ‘700’, in ‘La presenza ebraica nelle Marche. Secoli XIII-XX’; a cura di Sergio Anselmi e Viviana Bonazzoli, Ancona, Proposte e ricerche, 1993, pp. 139-154 (in particolare le 150, 153). Ancora nel 1770 e nel 1773 Calmo fu registrato a Modena come produttore di cascami di seta (FRANCO GIBELLINI, ‘L’arte modenese della seta e i capitali ebraici nella seconda metà del XVIII secolo’, ‘Deputazione di storia patria delle antiche province modenesi’, XIV, 1992, p. 291). Essendo però C. Sanguinetti assente nella lista riportata da F. Gibellini per gli anni immediatamente precedenti si potrebbe ipotizzare un suo trasferimento a Reggio, come indicherebbe la firma sul volume numerato 22978 della John Rylands University Library di Manchester, oppure si tratterebbe di un semplice omonimo di cui purtroppo non è indicato il patronimico. Calmo del fu Bondi Sanguinetti è certamente il Qalman (Sanguineṭi) con cui il celebre Ḥayyim Yosef Dawid Azulai (1724-1807) s’intrattenne quando visitò Modena dal 20 all’11 aprile 1777, durante la parte italiana della sua missione di sostegno agli ebrei di Israele; insieme a lui, definito ‘dignitario anziano’ della comunità e suocero di Ḥayyim b. Mordekay Sanguineṭi, il padrone di casa che l’ospitò, Azulai incontrò tra gli altri Mošeh, figlio di Qalman, e le nuore cioè la vedova Miriam, sorella di un membro della famiglia Kohen di Mantova, e l’innominata figlia di Yosef Morpurgo (Ḥ.Y.D. AZULAI, ‘Ma’agal Tov (Il buon viaggio)’; introduzione, traduzione e note di rav Alberto Moshe Somekh, Livorno, Belforte, 2012’, pp. 299-301), che sappiamo chiamarsi Susanna.
Varianti del nomeQalonymos Sanguineṭi, Qalman Sanguineṭi
קלונימוס סנגויניטי

Attività

Inizio (anno)1765
Fine (anno)1777
NotaFloruit
MARC Area Codee-it
LuogoReggio Emilia (Geonames Id: 3169522)
Professione / Tipologia dell’enteMercante/commerciante
StatusLaico
Ultima modifica2023-08-06 14:37:25

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Sanguinetti, Calmo

Possessore Id00030222
TipologiaPersona
GenereMaschile
Estremi biografici1765-1777
Altre informazioniFloruit. From Fabrizio Quaglia [May 2021]: Le fonti ci consegnano almeno tre se non quattro Calmo Sanguinetti settecenteschi originari di Modena, senza considerare quello che dalla metà sino almeno alla fine del Seicento insieme ai fratelli vi tenne il banco, fu ricco mercante nel ramo manufatturiero gestendo forse anche la sinagoga di famiglia (FEDERICA FRANCESCONI, ‘Invisible Enlighteners. The Jewish Merchants of Modena, from the Renaissance to the Emancipation’, Philadelphia, University of Pennsylvania Press, pp. 141, 143, 145, 207) e vendette tessuti, anche di pregio, al cardinale poi duca Rinaldo d’Este (1655-1737) e al locale teatro Fontanelli (cfr. SONIA CAVICCHIOLI, ‘“L’Aquila e ’l Pardo”. Rinaldo I e il mecenatismo di casa d’Este nel Seicento’, Modena, Franco Cosimo Panini Editore, 2015, p. 95). Solo uno di loro, che visse in un periodo intermedio nella capitale estense, risulta presente anche a Reggio Emilia: parliamo di un commerciante in seta che per la sua attività, ereditata dal padre Bondì (detto pure Angelo), ebbe rapporti con il territorio modenese (come a Zocca, in particolare a Spilamberto possedeva filatoi a cui faceva arrivare dal Bolognese parte dei bozzoli necessari alla lavorazione) e per l’appunto con Reggio (cfr. LUIGI PUCCI, ‘“Il capitale di traffico”: aspetti e problemi dell’economia modenese del Settecento’, in ‘Lo Stato di Modena. Una capitale, una dinastia, una civiltà nella storia d’Europa. Atti del convegno, Modena, 25-28 marzo 1998’; a cura di Angelo Spaggiari e Giuseppe Trenti, II, Roma, Ministero per i beni e le attività culturali, Direzione generale per gli archivi, 2001, p. 963; e ODOARDO ROMBALDI, ‘Zocca e l’alta Valle del Panaro tra Modena e Bologna nei rapporti economici’, in ‘L’Alta Valle del Panaro, Atti e memorie del Convegno tenuto a Zocca il 6-7 settembre 1980’, I, Modena, Aedes muratoriana, 1981, pp. 156-158). La professione feneratizia di ‘Calmo Sanguinetti de’ Bondi’ è testimoniata da un atto notarile stampato a Modena nel 1746, cfr. CARMELO ELIO TAVILLA, ‘Riforme e giustizia nel Settecento estense. Il Supremo consiglio di giustizia (1761-1796)’, Milano, Giuffrè, 2000, p. 263. Sposato con Armellina, il figlio Moise convolò il 23-12-1767 a nozze ad Ancona con Susanna, figlia di Yosef Morpurgo (ASHER SALAH, ‘La République des Lettres. Rabbins, écrivains et médecins juifs en Italie au XVIIIe siècle’, Leiden; Boston, Brill, 2007, p. 583, n. 885); sono giunti a noi sia il contratto matrimoniale redatto in ebraico due anni prima e tradotto in italiano dal rabbino Sabato Isach Fiano (1706-1770), oggi nell’Archivio di Stato anconetano (WERTHER ANGELINI, ‘Momenti dell’attività e dell’incidenza ebraica tra Cinquecento e Settecento nelle piazze di Ancona, Senigallia, Pesaro, in Cultura e società nel Settecento. 2. La vita economica nelle Marche. Atti dell’XI Convegno del Centro di studi avellaniti’, Fonte Avellana, Centro di studi avellaniti, 1988, pp. 47-50), sia il foglio della ‘ketubbah’ che ne rappresenta l’artistica versione ebraica (conservata a Gerusalemme presso la Biblioteca Nazionale di Israele, Ms. Heb. 901.251=1; dove è chiamato alla maniera ebraica Qalonymos Sanguineṭi). Su questa unione lo stesso Fiano compose in italiano le ottave intitolate ‘Nelle Felicissime Nozze de Sig. Moise Sanguinetti e Susanna Morpurgo’; sono 26 pagine in cui Calmo, segnalato soltanto a Modena, compare alla strofa 33 e Armellina alla 35 (alla Nazionale di Israele, ms. Fr. 310). La strategia economica che stava dietro a questo matrimonio ebraico, come ad altri, giacché sanciva un’alleanza fra due ditte mercantili, è approfondita da VIVIANA BONAZZOLI, ‘Sulla struttura familiare delle aziende ebraiche nella Ancona del ‘700’, in ‘La presenza ebraica nelle Marche. Secoli XIII-XX’; a cura di Sergio Anselmi e Viviana Bonazzoli, Ancona, Proposte e ricerche, 1993, pp. 139-154 (in particolare le 150, 153). Ancora nel 1770 e nel 1773 Calmo fu registrato a Modena come produttore di cascami di seta (FRANCO GIBELLINI, ‘L’arte modenese della seta e i capitali ebraici nella seconda metà del XVIII secolo’, ‘Deputazione di storia patria delle antiche province modenesi’, XIV, 1992, p. 291). Essendo però C. Sanguinetti assente nella lista riportata da F. Gibellini per gli anni immediatamente precedenti si potrebbe ipotizzare un suo trasferimento a Reggio, come indicherebbe la firma sul volume numerato 22978 della John Rylands University Library di Manchester, oppure si tratterebbe di un semplice omonimo di cui purtroppo non è indicato il patronimico. Calmo del fu Bondi Sanguinetti è certamente il Qalman (Sanguineṭi) con cui il celebre Ḥayyim Yosef Dawid Azulai (1724-1807) s’intrattenne quando visitò Modena dal 20 all’11 aprile 1777, durante la parte italiana della sua missione di sostegno agli ebrei di Israele; insieme a lui, definito ‘dignitario anziano’ della comunità e suocero di Ḥayyim b. Mordekay Sanguineṭi, il padrone di casa che l’ospitò, Azulai incontrò tra gli altri Mošeh, figlio di Qalman, e le nuore cioè la vedova Miriam, sorella di un membro della famiglia Kohen di Mantova, e l’innominata figlia di Yosef Morpurgo (Ḥ.Y.D. AZULAI, ‘Ma’agal Tov (Il buon viaggio)’; introduzione, traduzione e note di rav Alberto Moshe Somekh, Livorno, Belforte, 2012’, pp. 299-301), che sappiamo chiamarsi Susanna.
Varianti del nomeQalonymos Sanguineṭi, Qalman Sanguineṭi
קלונימוס סנגויניטי

Attività

Inizio (anno)1765
Fine (anno)1777
NotaFloruit
MARC Area Codee-it
LuogoReggio Emilia (Geonames Id: 3169522)
Professione / Tipologia dell’enteMercante/commerciante
StatusLaico
Ultima modifica2023-08-06 14:37:25
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