Other InformationFloruit. La firma del marchigiano Salvador Vitale o Michele (così potremmo tradurre in italiano Yehošua‘ Yeḥi’el), con le medesime abbreviazioni presenti nelle ‘Maḥabarot’ (‘Raccolte’) del poeta Immanuel Romano (ca. 1261-1328) nell’incunabolo vaticano Stamp.Ross.536, è in testa a un commento ai Libri dei Profeti di Dawid Qimḥi (1160-1235) copiato in calligrafia sefardita ad Ancona nel 1402 (oggi alla Bodleiana di Oxford, ms. Opp. Add. Fol. 37), probabilmente trasmessogli per eredità (הגיע לחלקי, ‘è giunto a me’). Compare nella stessa forma nella corrispondenza di Avraham Yehošua‘ da Fano degli anni 318-321 (1558-1561), di cui era parente, riunita nel ms. 1347 della biblioteca Mossad ha-Rav Kook di Gerusalemme. Questo è quanto si trova a suo nome nel portale specializzato in manoscritti ebraici Ktiv <https://web.nli.org.il/sites/nlis/en/manuscript>. Entrambi i citati manoscritti non sono per ora accessibili in forma digitalizzata. [scheda a cura di Fabrizio Quaglia]
Other InformationFloruit. La firma del marchigiano Salvador Vitale o Michele (così potremmo tradurre in italiano Yehošua‘ Yeḥi’el), con le medesime abbreviazioni presenti nelle ‘Maḥabarot’ (‘Raccolte’) del poeta Immanuel Romano (ca. 1261-1328) nell’incunabolo vaticano Stamp.Ross.536, è in testa a un commento ai Libri dei Profeti di Dawid Qimḥi (1160-1235) copiato in calligrafia sefardita ad Ancona nel 1402 (oggi alla Bodleiana di Oxford, ms. Opp. Add. Fol. 37), probabilmente trasmessogli per eredità (הגיע לחלקי, ‘è giunto a me’). Compare nella stessa forma nella corrispondenza di Avraham Yehošua‘ da Fano degli anni 318-321 (1558-1561), di cui era parente, riunita nel ms. 1347 della biblioteca Mossad ha-Rav Kook di Gerusalemme. Questo è quanto si trova a suo nome nel portale specializzato in manoscritti ebraici Ktiv <https://web.nli.org.il/sites/nlis/en/manuscript>. Entrambi i citati manoscritti non sono per ora accessibili in forma digitalizzata. [scheda a cura di Fabrizio Quaglia]