Landi, Ferdinando
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biographicalInformation1778-1853
otherInformationNacque a Piacenza il 18 febbraio 1778 da Giambattista, di famiglia nobile, di cospicuo censo e di origini risalenti all'età medioevale, e da Isotta Pindemonte, sorella di Ippolito.
Nel 1814 fu nominato conservatore della Università di Parma. Ottenne, prima sotto Maria Luigia d'Austria e poi con i Borboni, varie cariche di rilievo: fu ciamberlano e grande di corte nel 1826; dal 1839 preside del magistrato degli Studi in Piacenza fu posto a capo di tutte le scuole del Ducato; infine nel 1849 fu nominato gran cancelliere dell'Ordine reale del merito, nuovo Ordine borbonico di S. Lodovico. Successivamente soggiornò a lungo in Toscana.
Il L. concentrò i suoi interessi e le sue energie nella raccolta di libri, con lo scopo di integrare la biblioteca fondata dal padre. Con l'ausilio di esperti bibliofili e orientandosi verso l'alta cultura umanistica e le rarità bibliografiche, riuscì ad accumulare un patrimonio librario vasto e di gran pregio.
Il primo nucleo della biblioteca familiare era stato formato intorno al 1796, quando il padre aveva acquistato il fondo di un medico bibliofilo, G.D. Pesatori. Nel 1806 la raccolta raggiunse la consistenza di circa 12.000 volumi, nel 1840 quella di 40.000 e, alla morte del Landi, di circa 50.000. Con testamento redatto a Firenze nel 1846, il Landi, nominando erede il figlio e i suoi successori, dispose anche l'apertura della biblioteca al pubblico e previde, per la gestione dei servizi, l'erogazione di uno specifico contributo economico a carico del patrimonio familiare. Nel 1872, in virtù della convenzione stipulata il 2 luglio 1870 tra il Comune e i discendenti del Landi, la struttura fu trasferita con un proprio catalogo presso la Biblioteca comunale che da allora assunse il nome di Biblioteca comunale Passerini Landi (con l'aggiunta dell'appellativo Landi alla denominazione originaria). Il più prezioso documento in essa conservato è un manoscritto della Commedia del 1336; da segnalare, inoltre: due Libri d'Ore miniati del secolo XV e una BibbiaDe Ferratis del 1475, il più antico incunabolo piacentino; circa 260 manoscritti di età umanistica di autori classici latini, greci e orientali, cui devono essere aggiunti circa 500 incunaboli rari e un migliaio di cinquecentine.
Morì a Siena il 25 genn. 1853.
(da Dizionario Biografico degli Italiani - Volume 63 [2004])
activity
Inizio (anno)1778
Fine (anno)1853
MARC Area Codee-it
LuogoPiacenza (Geonames Id: 3171058)
Professione / Tipologia dell’enteAccademia
StatusAristocratico
Ultima modifica2018-05-23 07:22:52