Owners of Incunabula

owners/00022743 00022743

Anonymous Ashkenazi Jew

Possessore Id00022743
TipologiaPersona
GenereSconosciuto
Estremi biografici1610-1700
Altre informazioniDates are approximate, based on palaeographical evidence and history of the book (Bod-inc Heb 71, Opp. fol. 1167).
From Fabrizio Quaglia [Nov. 2020] Basandosi sulla versione online della ‘Bibliography of the Hebrew Book, 1470-1960’ disponibile nel sito della National Library of Israel (<https://web.nli.org.il/sites/NLI/English/infochannels/Catalogs/bibliographic-databases/Pages/the-hebrew-book.aspx>) si è tentato di determinare quando furono editi i libri, almeno quelli distinguibili, elencati nell’‘Aruk’ Opp. Fol. 1167, restringendo la ricerca agli anni che precedono il Settecento, posto come limite estremo dell’epoca della calligrafia riscontrata su un suo foglio bianco. Si tratta in prevalenza di testi rabbinici che appartennero a ebrei dai nomi tipicamente yiddish (nella variante orientale), apparentemente tutti a stampa. Si nota, però, che seppure siano proprietà di aškenaziti, non mancano testi di autori sefarditi o comunque pubblicati in un’area linguistica come quella greca e ottomana dove spesso ebrei spagnoli e portoghesi dopo l’espulsione si erano stabiliti. Non si conosce il motivo per cui la lista fu compilata tanto più che si ignora il luogo in cui fu scritta. 1) ‘Midraš rabbah’, Salonicco 1594 o Costantinopoli, 1642-1643; 2) ‘Ṣeror ha-mor’ (‘Un fascio di mirra’), che è un commento al Pentateuco dello spagnolo Avraham Saba (1440-1508), Venezia 1567 o Cracovia 1595; 3) ‘Ševilei emunah’ (‘Sentieri di fede’) dello spagnolo Me’ir b. Yiṣḥaq Aldabi (ca. 1310 -ca. 1360), Riva di Trento 1559 o Amsterdam 1627; 4) ‘Abudarham’, il testo in realtà privo di titolo con cui è nota l’opera di Dawid b. Yosef Abudarham (‘fl.’ 1340), di cui si contano cinque edizioni tra 1489 e 1566 (Lisbona, Fez, Constantinopoli e infine, per due volte, Venezia); 5) ‘Levuš’ (lett. ‘Veste’, ma qui vale Sezione) sullo ‘Yoreh De‘ah’ (‘Colui che insegna la conoscenza’; la seconda sezione del codice giuridico ‘Šulḥan ‘aruk’, ‘La tavola imbandita’, del sefardita Yosef Qaro, 1492-1575), che sarebbe il terzo volume, intitolato ‘Levuš Ateret zahav’ (‘Veste Corona d’oro’), Cracovia 1594, del ‘Levuš Malkut’ (‘Veste di regalità’) del praghese Mordekay Yoffe (ca. 1530-1612) detto Levuš, vertente soprattutto sul rito degli ebrei dell’Europa orientale; 6) ‘Ma‘aśeh ha[-Šem]’ (‘Le opere del Nome’, il Signore) di Eli‘ezer b. Eliyyahu Aškenazi (1512-1585), Venezia 1583 o Cracovia (?) 1584, che è un commento sulle porzioni storiche della ‘Torah’ e sulla ‘Haggadah’ (lett. ‘raccontare’) pasquale; 7) ‘Ḥošen Mišpaṭ’ (‘Il pettorale del Giudizio’) di Y. Qaro che commenta la quarta parte (quella sul diritto civile e penale ebraico) degli ‘Arba‘ah ṭurim’ (‘I quattro ordini’) di Ya‘aqov b. Ašer (1269-1343), pubblicato da solo a Praga 1614 e 1628, Amsterdam 1663, Wilhelmsdorf 1671, Cracovia 1672, Fürth 1691-1692; 8) e 9) ‘Sukkah’ (‘Tabernacolo’) in edizione singola a Pesaro ca. 1515 e a Žovkva (Ucraina) ca. 1695 (MARVIN J. HELLER, ‘The Seventeenth Century Hebrew Book. An Abridged Thesaurus’, I, Leiden Brill. 2011, pp. 1252-1253, dice ca. 1693), l’espressione [אינע חדשי'[ם (‘tutti nuovi’) farebbe pensare che l’edizione posseduta di questo trattato sia quella della fine del Seicento ma lo ‘Yoma’ (‘Giorno’) che lo segue nella lista non è stato reperito in copia singola nel periodo delimitato così si ignora quali esemplari di questi due testi aveva con sé il rabbino Leib; 10) ‘Alfas’ si riferisce al giuridico ‘Rav Alfas’ (altrimenti noto come ‘Sefer ha-halakot’, ‘Libro delle leggi’) del rabbino marocchino Yiṣḥaq b. Ya‘aqov Alfasi (1013-1103), ristampato in tre volumi otto volte in Italia e all’estero dal 1521 al 1643; 11) ‘Midraš ‘Yalquṭ’ dovrebbe alludere allo ‘Yalquṭ Šimoni’ (‘Antologia di Šim‘on’) attribuito a Šim‘on da Francoforte (fl. sec. XIII), una compilazione di precedenti interpretazioni e spiegazioni di passaggi biblici da fonti midrašiche edita in due volumi a Salonicco 1521-27, Venezia 1566, Cracovia 1595-1596, Lublino 1643, Livorno 1649-1656, Francoforte sul Meno, 1687; 12) l’‘Aruk’ quattrocentesco oggi a Oxford; 13) L’acronimoסמע potrebbe riferirsi al breve מאירת עינים ‘Sefer Me‘irat einayim’ (‘Il libro Occhi illuminanti’) del rabbino tedesco Yosef b. Elḥanan Heilprin/Heilprun/Heilbronn, Cracovia ca. 1600, o al testo dal titolo omonimo del cabalista secentesco Šelomoh b. Dawid Gabbai uscito a Costantinopoli nel 1666, quanto al ספר מאור עינים ‘Sefer Ma’or einayim’ (‘Il libro La luce degli occhi’) del noto ‘Azaryah De Rossi (1513 o 1514-1578), Mantova 1573-1574, o a quello di Ya‘aqov b. Šelomoh ibn Ḥabib (ca. 1445- ca. 1515), Venezia 1643; 14) ‘Yosef da‘at’ (‘Colui che accrescerà la conoscenza’), edizione unica Praga 1609, supercommento, con illustrazioni, del praghese Yosef b. Iśśakar Miqliš (1580-1654; in M.J. HELLER, cit., pp. 254-255, il cognome è indicato come Baer), alunno del suddetto M. Yoffe, al commento di Raši (1040-1105) al Pentateuco. A questi si aggiungono altri nove titoli a cui non è possibile attribuire dati editoriali certi perché i dati fornitici troppo indefiniti (la ‘Gemara’ piccola, i sei trattati talmudici, le ‘Mišnayot’ e il ‘Ḥumaš’), per un totale così di 23 libri divisi in 33 volumi.

Attività

Inizio (anno)1610
Fine (anno)1700
NotaDates are approximate, based on palaeographical evidence and history of the book (Bod-inc Heb 71, Opp. fol. 1167).
Professione / Tipologia dell’enteSconosciuta
StatusSconosciuto
Ultima modifica2020-12-04 11:18:59

Tutti gli esemplari

Anonymous Ashkenazi Jew

Possessore Id00022743
TipologiaPersona
GenereSconosciuto
Estremi biografici1610-1700
Altre informazioniDates are approximate, based on palaeographical evidence and history of the book (Bod-inc Heb 71, Opp. fol. 1167).
From Fabrizio Quaglia [Nov. 2020] Basandosi sulla versione online della ‘Bibliography of the Hebrew Book, 1470-1960’ disponibile nel sito della National Library of Israel (<https://web.nli.org.il/sites/NLI/English/infochannels/Catalogs/bibliographic-databases/Pages/the-hebrew-book.aspx>) si è tentato di determinare quando furono editi i libri, almeno quelli distinguibili, elencati nell’‘Aruk’ Opp. Fol. 1167, restringendo la ricerca agli anni che precedono il Settecento, posto come limite estremo dell’epoca della calligrafia riscontrata su un suo foglio bianco. Si tratta in prevalenza di testi rabbinici che appartennero a ebrei dai nomi tipicamente yiddish (nella variante orientale), apparentemente tutti a stampa. Si nota, però, che seppure siano proprietà di aškenaziti, non mancano testi di autori sefarditi o comunque pubblicati in un’area linguistica come quella greca e ottomana dove spesso ebrei spagnoli e portoghesi dopo l’espulsione si erano stabiliti. Non si conosce il motivo per cui la lista fu compilata tanto più che si ignora il luogo in cui fu scritta. 1) ‘Midraš rabbah’, Salonicco 1594 o Costantinopoli, 1642-1643; 2) ‘Ṣeror ha-mor’ (‘Un fascio di mirra’), che è un commento al Pentateuco dello spagnolo Avraham Saba (1440-1508), Venezia 1567 o Cracovia 1595; 3) ‘Ševilei emunah’ (‘Sentieri di fede’) dello spagnolo Me’ir b. Yiṣḥaq Aldabi (ca. 1310 -ca. 1360), Riva di Trento 1559 o Amsterdam 1627; 4) ‘Abudarham’, il testo in realtà privo di titolo con cui è nota l’opera di Dawid b. Yosef Abudarham (‘fl.’ 1340), di cui si contano cinque edizioni tra 1489 e 1566 (Lisbona, Fez, Constantinopoli e infine, per due volte, Venezia); 5) ‘Levuš’ (lett. ‘Veste’, ma qui vale Sezione) sullo ‘Yoreh De‘ah’ (‘Colui che insegna la conoscenza’; la seconda sezione del codice giuridico ‘Šulḥan ‘aruk’, ‘La tavola imbandita’, del sefardita Yosef Qaro, 1492-1575), che sarebbe il terzo volume, intitolato ‘Levuš Ateret zahav’ (‘Veste Corona d’oro’), Cracovia 1594, del ‘Levuš Malkut’ (‘Veste di regalità’) del praghese Mordekay Yoffe (ca. 1530-1612) detto Levuš, vertente soprattutto sul rito degli ebrei dell’Europa orientale; 6) ‘Ma‘aśeh ha[-Šem]’ (‘Le opere del Nome’, il Signore) di Eli‘ezer b. Eliyyahu Aškenazi (1512-1585), Venezia 1583 o Cracovia (?) 1584, che è un commento sulle porzioni storiche della ‘Torah’ e sulla ‘Haggadah’ (lett. ‘raccontare’) pasquale; 7) ‘Ḥošen Mišpaṭ’ (‘Il pettorale del Giudizio’) di Y. Qaro che commenta la quarta parte (quella sul diritto civile e penale ebraico) degli ‘Arba‘ah ṭurim’ (‘I quattro ordini’) di Ya‘aqov b. Ašer (1269-1343), pubblicato da solo a Praga 1614 e 1628, Amsterdam 1663, Wilhelmsdorf 1671, Cracovia 1672, Fürth 1691-1692; 8) e 9) ‘Sukkah’ (‘Tabernacolo’) in edizione singola a Pesaro ca. 1515 e a Žovkva (Ucraina) ca. 1695 (MARVIN J. HELLER, ‘The Seventeenth Century Hebrew Book. An Abridged Thesaurus’, I, Leiden Brill. 2011, pp. 1252-1253, dice ca. 1693), l’espressione [אינע חדשי'[ם (‘tutti nuovi’) farebbe pensare che l’edizione posseduta di questo trattato sia quella della fine del Seicento ma lo ‘Yoma’ (‘Giorno’) che lo segue nella lista non è stato reperito in copia singola nel periodo delimitato così si ignora quali esemplari di questi due testi aveva con sé il rabbino Leib; 10) ‘Alfas’ si riferisce al giuridico ‘Rav Alfas’ (altrimenti noto come ‘Sefer ha-halakot’, ‘Libro delle leggi’) del rabbino marocchino Yiṣḥaq b. Ya‘aqov Alfasi (1013-1103), ristampato in tre volumi otto volte in Italia e all’estero dal 1521 al 1643; 11) ‘Midraš ‘Yalquṭ’ dovrebbe alludere allo ‘Yalquṭ Šimoni’ (‘Antologia di Šim‘on’) attribuito a Šim‘on da Francoforte (fl. sec. XIII), una compilazione di precedenti interpretazioni e spiegazioni di passaggi biblici da fonti midrašiche edita in due volumi a Salonicco 1521-27, Venezia 1566, Cracovia 1595-1596, Lublino 1643, Livorno 1649-1656, Francoforte sul Meno, 1687; 12) l’‘Aruk’ quattrocentesco oggi a Oxford; 13) L’acronimoסמע potrebbe riferirsi al breve מאירת עינים ‘Sefer Me‘irat einayim’ (‘Il libro Occhi illuminanti’) del rabbino tedesco Yosef b. Elḥanan Heilprin/Heilprun/Heilbronn, Cracovia ca. 1600, o al testo dal titolo omonimo del cabalista secentesco Šelomoh b. Dawid Gabbai uscito a Costantinopoli nel 1666, quanto al ספר מאור עינים ‘Sefer Ma’or einayim’ (‘Il libro La luce degli occhi’) del noto ‘Azaryah De Rossi (1513 o 1514-1578), Mantova 1573-1574, o a quello di Ya‘aqov b. Šelomoh ibn Ḥabib (ca. 1445- ca. 1515), Venezia 1643; 14) ‘Yosef da‘at’ (‘Colui che accrescerà la conoscenza’), edizione unica Praga 1609, supercommento, con illustrazioni, del praghese Yosef b. Iśśakar Miqliš (1580-1654; in M.J. HELLER, cit., pp. 254-255, il cognome è indicato come Baer), alunno del suddetto M. Yoffe, al commento di Raši (1040-1105) al Pentateuco. A questi si aggiungono altri nove titoli a cui non è possibile attribuire dati editoriali certi perché i dati fornitici troppo indefiniti (la ‘Gemara’ piccola, i sei trattati talmudici, le ‘Mišnayot’ e il ‘Ḥumaš’), per un totale così di 23 libri divisi in 33 volumi.

Attività

Inizio (anno)1610
Fine (anno)1700
NotaDates are approximate, based on palaeographical evidence and history of the book (Bod-inc Heb 71, Opp. fol. 1167).
Professione / Tipologia dell’enteSconosciuta
StatusSconosciuto
Ultima modifica2020-12-04 11:18:59
let