Faraggi, Isacco
Owner Id00022107
TypePerson
GenderMale
Biographical dates - Period of existence1643
Other InformationFloruit (see Quaglia). Dates are approximate, based on palaeographical evidence and history of the book (Bod-inc Heb 9, O 1.15 Art. Seld. (1)).
From Fabrizio Quaglia (27 Aug. 2019): Nel biennio 1647-48 il Parlamento britannico su richiesta del vice-cancelliere dell’Università di Cambridge John Lightfoot (1602-1675) e soprattutto del giurista John Selden (1584-1654), entrambi noti ebraisti, votò per 500 sterline l’acquisto di una raccolta di libri ebraici offerta in vendita dal mercante di libri George Thomason (1602-1666). Essa comprendeva fino a 150 volumi (pari a più di 400 opere diverse) rilegati, seppur non uniformemente, in vitello rossiccio ornato d’oro e talvolta recanti inciso il nome di un certo Yiṣḥaq Faragi (o Pragi come il cognome fu letto al tempo; in originale פראגי) in caratteri ebraici; la maggior parte era del secolo XVI o dei primi del XVII, ma vi erano anche sei incunaboli insolitamente perfetti, così si diceva, considerando l’antichità della pubblicazione. Faragi, un ebreo italiano altrimenti sconosciuto il cui cognome d’origine araba (Faraji) o sefardita era abbastanza diffuso presso gli ebrei levantini, l’aveva messa insieme soprattutto nel 1643; ciò ha fatto pensare che egli non fosse un rabbino, o comunque uno studioso, ma solamente un libraio che da poco aveva costituito questa ed altre raccolte finite poi a Parigi e New York, forse proprio allo scopo di destinarle alla vendita. Per questo ne avrebbe disposto per un breve periodo di tempo; a suffragare l’ipotesi è stata notata nelle fonti disponibili l’assenza di qualunque traccia di suoi eventuali scritti, quantunque non vada neppure trascurato il fatto che potrebbe invece aver subito un improvviso rovescio di fortuna e che abbia effettivamente letto quei testi. Ciò che comunque ha scritto sui tomi, ossia il prezzo d’acquisto, ha permesso agli studiosi di scoprire la discrepanza rispetto a quanto Faragi ottenne finanziariamente da Thomason per i suoi volumi, giacché la collezione in totale valeva, a guardare il prezzo medio che Faragi aveva sborsato, circa un quarto delle 500 sterline che alla fine il Parlamento pagò a Thomason. Nell’anno accademico 1648-49 la raccolta giunse a Cambridge. Ne facevano parte anche dieci manoscritti ebraici (fra cui due del Trecento e uno del Quattrocento) e uno persiano, e appunto i sei incunaboli; i volumi più recenti erano stati stampati principalmente in Italia, ma pure in Polonia e Turchia, in questo modo fornendo un esempio rappresentativo dell’editoria ebraica coeva dato che includeva opere sia bibliche sia talmudiche, così come giuridiche, cabalistiche, filosofiche e mediche. Cfr. A catalogue of the fifteenth-century printed books in the University Library Cambridge, compiled by John Claud Trewinard Oates, Cambridge, At the University Press, 1954, p. 7; e Stefan Clive Reif, Hebrew manuscripts at Cambridge University Library, Cambridge, University Press, 1997, pp. 10-12.
Variant Namesיצחק פראגי
Pragi, Isaac
Activity
Start (year)1643
End (year)1643
NoteFloruit.
MARC Area Codee-it
Profession / Type of InstitutionClergy
CharacterisationReligious
Last Edit2020-05-10 06:44:04