Owners of Incunabula

owners/00021059

Vistorini, Giovanni Dominico

Besitzer Id00021059
EntitätstypPerson
GeschlechtMännlich
Biographische Angaben1609-1620
weitere InformationFloruit. From Fabrizio Quaglia [5 June 2019]: Nato come Mandolino Levi, ultimogenito dei cinque figli di Angelo (m. ca. 1577) e Bona, vivente a Lodi, assunse il nome di Giovanni Domenico Vistorini al momento dell’apostasia avvenuta poco prima del 1596 e subito, insieme al fratello maggiore Josef (n. 1569) diventato il cristiano Giovanni Ludovico Cadamosto, fu incaricato di esaminare i libri contabili sequestrati agli ebrei lodigiani, cfr. Renata Segre, ‘Gli ebrei lombardi nell’età spagnola. Storia di un’espulsione’, Torino, Accademia delle Scienze, 1973, pp. 96 nota 1, 107-108 nota 3 (Segre lo chiama Vistarini, ma in alcune firme si legge nitidamente Vistorini), e Id., ‘Neophytes during the Italian Counter-Reformation: Identities and Biographies’, in ‘Proceedings of the Sixth World Congress of Jewish Studies, held at the Hebrew University of Jerusalem 13-19 August 1973 under the auspices of the Israel Academy of Sciences and Humanities’, II, Jerusalem, World Union of Jewish Studies, 1975, p. 140. Dopo di che dalle sue note censorie si deduce che fu attivo negli anni 1609-1610, ma non vi è sicurezza circa il luogo in cui agì perché non lo scrisse mai, a quanto mi risulta. Al riguardo sono state fatte ipotesi, ma non vi è uniformità tra gli studiosi se fu a Modena o nella sua provincia, o a Mantova. Per curiosità aggiungo che padre Vistorini compare tra i personaggi del romanzo sulle vicende dell’inestimabile 'Haggadah' di Sarajevo ‘I custodi del libro’ di Geraldine Brooks (Vicenza, Neri Pozza, 2008), nel quale è localizzato a Venezia nel 1609; la sua firma effettivamente è in calce a questo celebre ms. (http://www.talmud.de/sarajevo/haggadah.html), ma per il resto siamo in un’opera di fantasia.
Va detto, tuttavia, che C. Camarda, ‘Tracing the Hebrew Book Collection of the Venice Ghetto’, p. 228, notò 6 libri censurati da lui nel 1609, che sono oggi alla Biblioteca Archivio ‘Renato Maestro’ della Comunità ebraica di Venezia, quindi non si può escludere una sua permanenza veneziana.
Segnalo comunque che in Footprints Vistorini è presente diverse volte e in alcune delle quali è possibile vedere la sua nota censoria (<https://footprints.ctl.columbia.edu/search/?sort_by=ftitle&direction=asc&precision=contains&page=1&q=vistorini&footprint_start_year=&footprint_range=&footprint_end_year=&pub_start_year=&pub_range=&pub_end_year=>). Allo stesso modo Vistorini si conta 148 volte in Ktiv, un altro sito in costante sviluppo che invece si occupa solo di manoscritti ebraici (http://web.nli.org.il/sites/nlis/en/manuscript/pages/results.aspx#query=lsr01,contains,all&query=any,contains,vistorini). Per quanto riguarda cataloghi cartacei mi limito qui a indicare quelli di Giulio Busi, ‘Edizioni ebraiche del XVI secolo nelle Biblioteche dell’Emilia Romagna’, Bologna, Analisi, 1987, e ‘Libri ebraici a Mantova. I. Le edizioni del XVI secolo nella biblioteca della comunità ebraica’, Fiesole, Cadmo, 1996. Nello specifico, sugli incunaboli ebr. indico una volta di più, a parte i cataloghi di Giuliano Tamani su Parma e Piacenza usciti ne “La Bibliofilìa” nel 1970 e nel 1973 già usati da altri collaboratori nel MEI, quello di S.M. Iakerson, ‘Еврейские инкунабулы. Oписание экземпляров, хранящихся в библиотеках Москвы и Ленинграда. Hebrew Incunabula. Description of Publications kept in Libraries of Moscow and Leningrad’, Leningrad, Library of the Academy of Sciences of the USSR Leningrad Branch of the Institute of Oriental Studies of the Academy of Sciences of the USSR, 1988, n. 19 (p. 73: si tratta di un libro dei Salmi, forse stamp. a Bologna, 29-8-1477, in folio; censurato da lui sul f. 151b nel 1610, dopo che Ippolito lo aveva fatto nel 1601), 80 (p. 182: è il ‘Sefer agur’ [un testo di diritto ebr.] di Ya‘aqov Baruk b. Yehudah Landau, Napoli, ‘Azri’el b. Yosef Aškenazy Gunṣenhozer, 1490, in 4°; espurgato da Vistorini nel 1609 sul f. 171b). Entrambi i volumi sono alla Biblioteca dell’Istituto di Studi Orientali dell’Accademia delle Scienze di S. Pietroburgo (il primo: collezione Daniel Chwolson; il secondo: collezione Moses Fridland).
Vistorini espurgò tre cinquecentine ebraiche e un incunabolo oggi conservati nella Biblioteca Nazionale Universitaria di Torino, tutti senza indicazione del luogo del suo passaggio e con l’anno non sempre leggibile con chiarezza; così nel website Libri ebraici a Corte (http://archiviodistatotorino.beniculturali.it/fe_fonti/). L’incunabolo è stato descritto anche in MEI https://data.cerl.org/mei/02123112.

Aktivität

Beginn (Jahr)1609
Ende (Jahr)1620
MARC Area Codee-it
Beruf / Art der InstitutionZensor
CharakterisierungUnbekannt
Letzte Änderung2021-04-04 08:06:53

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Vistorini, Giovanni Dominico

Besitzer Id00021059
EntitätstypPerson
GeschlechtMännlich
Biographische Angaben1609-1620
weitere InformationFloruit. From Fabrizio Quaglia [5 June 2019]: Nato come Mandolino Levi, ultimogenito dei cinque figli di Angelo (m. ca. 1577) e Bona, vivente a Lodi, assunse il nome di Giovanni Domenico Vistorini al momento dell’apostasia avvenuta poco prima del 1596 e subito, insieme al fratello maggiore Josef (n. 1569) diventato il cristiano Giovanni Ludovico Cadamosto, fu incaricato di esaminare i libri contabili sequestrati agli ebrei lodigiani, cfr. Renata Segre, ‘Gli ebrei lombardi nell’età spagnola. Storia di un’espulsione’, Torino, Accademia delle Scienze, 1973, pp. 96 nota 1, 107-108 nota 3 (Segre lo chiama Vistarini, ma in alcune firme si legge nitidamente Vistorini), e Id., ‘Neophytes during the Italian Counter-Reformation: Identities and Biographies’, in ‘Proceedings of the Sixth World Congress of Jewish Studies, held at the Hebrew University of Jerusalem 13-19 August 1973 under the auspices of the Israel Academy of Sciences and Humanities’, II, Jerusalem, World Union of Jewish Studies, 1975, p. 140. Dopo di che dalle sue note censorie si deduce che fu attivo negli anni 1609-1610, ma non vi è sicurezza circa il luogo in cui agì perché non lo scrisse mai, a quanto mi risulta. Al riguardo sono state fatte ipotesi, ma non vi è uniformità tra gli studiosi se fu a Modena o nella sua provincia, o a Mantova. Per curiosità aggiungo che padre Vistorini compare tra i personaggi del romanzo sulle vicende dell’inestimabile 'Haggadah' di Sarajevo ‘I custodi del libro’ di Geraldine Brooks (Vicenza, Neri Pozza, 2008), nel quale è localizzato a Venezia nel 1609; la sua firma effettivamente è in calce a questo celebre ms. (http://www.talmud.de/sarajevo/haggadah.html), ma per il resto siamo in un’opera di fantasia.
Va detto, tuttavia, che C. Camarda, ‘Tracing the Hebrew Book Collection of the Venice Ghetto’, p. 228, notò 6 libri censurati da lui nel 1609, che sono oggi alla Biblioteca Archivio ‘Renato Maestro’ della Comunità ebraica di Venezia, quindi non si può escludere una sua permanenza veneziana.
Segnalo comunque che in Footprints Vistorini è presente diverse volte e in alcune delle quali è possibile vedere la sua nota censoria (<https://footprints.ctl.columbia.edu/search/?sort_by=ftitle&direction=asc&precision=contains&page=1&q=vistorini&footprint_start_year=&footprint_range=&footprint_end_year=&pub_start_year=&pub_range=&pub_end_year=>). Allo stesso modo Vistorini si conta 148 volte in Ktiv, un altro sito in costante sviluppo che invece si occupa solo di manoscritti ebraici (http://web.nli.org.il/sites/nlis/en/manuscript/pages/results.aspx#query=lsr01,contains,all&query=any,contains,vistorini). Per quanto riguarda cataloghi cartacei mi limito qui a indicare quelli di Giulio Busi, ‘Edizioni ebraiche del XVI secolo nelle Biblioteche dell’Emilia Romagna’, Bologna, Analisi, 1987, e ‘Libri ebraici a Mantova. I. Le edizioni del XVI secolo nella biblioteca della comunità ebraica’, Fiesole, Cadmo, 1996. Nello specifico, sugli incunaboli ebr. indico una volta di più, a parte i cataloghi di Giuliano Tamani su Parma e Piacenza usciti ne “La Bibliofilìa” nel 1970 e nel 1973 già usati da altri collaboratori nel MEI, quello di S.M. Iakerson, ‘Еврейские инкунабулы. Oписание экземпляров, хранящихся в библиотеках Москвы и Ленинграда. Hebrew Incunabula. Description of Publications kept in Libraries of Moscow and Leningrad’, Leningrad, Library of the Academy of Sciences of the USSR Leningrad Branch of the Institute of Oriental Studies of the Academy of Sciences of the USSR, 1988, n. 19 (p. 73: si tratta di un libro dei Salmi, forse stamp. a Bologna, 29-8-1477, in folio; censurato da lui sul f. 151b nel 1610, dopo che Ippolito lo aveva fatto nel 1601), 80 (p. 182: è il ‘Sefer agur’ [un testo di diritto ebr.] di Ya‘aqov Baruk b. Yehudah Landau, Napoli, ‘Azri’el b. Yosef Aškenazy Gunṣenhozer, 1490, in 4°; espurgato da Vistorini nel 1609 sul f. 171b). Entrambi i volumi sono alla Biblioteca dell’Istituto di Studi Orientali dell’Accademia delle Scienze di S. Pietroburgo (il primo: collezione Daniel Chwolson; il secondo: collezione Moses Fridland).
Vistorini espurgò tre cinquecentine ebraiche e un incunabolo oggi conservati nella Biblioteca Nazionale Universitaria di Torino, tutti senza indicazione del luogo del suo passaggio e con l’anno non sempre leggibile con chiarezza; così nel website Libri ebraici a Corte (http://archiviodistatotorino.beniculturali.it/fe_fonti/). L’incunabolo è stato descritto anche in MEI https://data.cerl.org/mei/02123112.

Aktivität

Beginn (Jahr)1609
Ende (Jahr)1620
MARC Area Codee-it
Beruf / Art der InstitutionZensor
CharakterisierungUnbekannt
Letzte Änderung2021-04-04 08:06:53
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